LE PROPOSTE DELLA COMMISSIONE PER UN’EUROPA PIÙ DIGITALE

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In data 21 febbraio 2024, la Commissione ha presentato il Libro bianco sulle esigenze dell’Europa in termini di infrastruttura digitale[1], una serie di proposte volte a promuovere l’innovazione, la sicurezza e la resilienza delle infrastrutture digitali nell’Unione, di modo che i cittadini europei possano beneficiare di luoghi di lavoro più sicuri ed efficienti sotto il profilo energetico, trasporti meno costosi e più puliti, una migliore assistenza sanitaria nonché una riduzione intersettoriale dell’impronta ambientale in ambito digitale.

Il Libro bianco si inserisce nell’ambito del c.d. “Digital Decade”, un programma promosso dalla Commissione al fine di promuovere la trasformazione digitale degli Stati Membri nel corso del prossimo decennio e di affrontare una serie di sfide chiave nel campo della tecnologia e dell’innovazione digitale[2]. A tale scopo, la Commissione ha, tra le altre cose, promosso un quadro normativo per incentivare l’introduzione di reti Gigabit[3], introdotto nuove iniziative per canalizzare gli investimenti pubblici e privati e stimolare la produzione e l’innovazione in aree tecnologiche chiave[4] e avviato l’impresa comune “Reti e servizi intelligenti”, che svolge attività di ricerca e innovazione in materia di reti 5G e 6G avanzate[5]. In tale contesto, pertanto, il Libro bianco analizza le sfide che l’Europa si trova attualmente ad affrontare nell’installazione delle future reti di connettività, presentando possibili scenari per attrarre investimenti, promuovere l’innovazione, aumentare la sicurezza e realizzare un vero mercato unico digitale.

Il Libro bianco si articola in tre pilastri.

Il primo pilastro trova la sua ratio nel fatto che i recenti sviluppi tecnologici riguardanti, tra le altre cose, l’economia delle app, l’internet delle cose (Internet of things, IoT)[6], l’intelligenza artificiale (Artificial Intelligence, AI) o nuove forme di distribuzione di contenuti faranno emergere nuovi modelli commerciali nel settore dei servizi di comunicazione elettronica che, a loro volta, spingeranno le imprese di diversi segmenti della catena del valore a collaborare al livello delle infrastrutture. I diversi settori, tuttavia, sono frammentati e, oltre a non avere dimensioni sufficienti, difettano di un approccio comune all’innovazione necessaria per fornire connettività e calcolo di prossima generazione. Di conseguenza, il Libro bianco prevede la creazione di una rete informatica collaborativa connessa (c.d. “rete 3C”), un ecosistema futuro che copre l’intero continuum di calcolo (dai semiconduttori e dalle tecnologie radio all’infrastruttura di connettività fino alla gestione dei dati e alle applicazioni). A tale fine, la Commissione può prendere in considerazione la possibilità di proporre progetti pilota su larga scala che, oltre ad istituire infrastrutture e piattaforme integrate da punto a punto e a riunire attori di diversi segmenti della catena del valore della connettività, verranno utilizzate per testare tecnologie e applicazioni innovative.

Il secondo pilastro, invece, trova la sua ratio nel fatto che, nonostante le diverse disposizioni introdotte nel Codice europeo delle comunicazioni elettroniche[7] in materia di regolamentazione dell’accesso e gestione dello spettro al fine di agevolare gli investimenti e ridurre gli oneri burocratici, i risultati non sono stati soddisfacenti a causa, da un lato, della complessità del quadro normativo e delle sue procedure e, dall’altro, del ritardo nel suo recepimento da parte di diversi Stati Membri. Di conseguenza, al fine di affrontare la convergenza del settore della connettività e dei servizi di comunicazione elettronica, il Libro bianco prende in considerazione la possibilità di ampliare l’ambito di applicazione e gli obiettivi dell’attuale quadro normativo per garantire parità di condizioni nonché diritti e obblighi equivalenti per tutti gli attori e gli utenti finali delle reti digitali. A tale scopo, bisognerà tenere conto della convergenza tecnologica tra telecomunicazioni e cloud, che sono soggetti a quadri normativi diversi, nonché dell’esigenza di garantire che tutti gli operatori che investono nelle infrastrutture digitali possano beneficiare delle dimensioni necessarie per effettuare investimenti massicci. Ciò, a sua volta, potrebbe comportare un approccio più armonizzato alle procedure di autorizzazione degli operatori delle telecomunicazioni, nonché una governance più integrata a livello europeo in relazione allo spettro.

Il terzo pilastro, infine, mira ad assicurare che le infrastrutture di rete e di calcolo di cui l’Unione ha bisogno per generare crescita economica e benefici per la società siano sicure. A tale scopo, il Libro bianco incoraggia l’installazione e il rafforzamento delle infrastrutture strategiche di cavi sottomarini. Più particolarmente, sulla base di un’apposita Raccomandazione[8], si prevede un sistema di governance comune sulle infrastrutture di cavi sottomarini che comprenda, tra le altre cose, i) elementi aggiuntivi da prendere in considerazione per attenuare e affrontare i rischi, le vulnerabilità e le dipendenze del settore, ii) criteri riveduti per l’ammodernamento dei cavi esistenti o per il finanziamento di nuovi cavi, iii) un aggiornamento dell’elenco di priorità dei progetti riguardanti cavi di interesse europeo (Cable Projects of European Interest, CPEI)[9], e iv) ulteriori azioni volte a garantire la sicurezza delle catene di approvvigionamento e ad evitare la dipendenza da fornitori di Stati terzi ad alto rischio.

La palla passa ora agli stakeholders, che avranno tempo fino al 30 giugno 2024 per presentare le proprie osservazioni sugli scenari previsti dal Libro bianco, di cui la Commissione terrà conto nell’elaborazione delle future azioni politiche in ambito digitale.

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[1] Com. Comm. COM(2024) 81 final del 21.02.2024, Come affrontare adeguatamente le esigenze dell’Europa in termini di infrastruttura digitale?.

[2] Per ulteriori informazioni si veda il seguente LINK.

[3] Regolamento (UE) 2024/1309 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 29 aprile 2024, recante misure volte a ridurre i costi dell’installazione di reti di comunicazione elettronica Gigabit, che modifica il regolamento (UE) 2015/2120 e abroga la direttiva 2014/61/UE, GUUE L 2024/1309 del 08.05.2024.

[4] Per ulteriori informazioni si veda il seguente LINK.

[5] Per ulteriori informazioni si veda il seguente LINK.

[6] Ossia l’estensione di internet al mondo degli oggetti e dei luoghi concreti.

[7] Per ulteriori informazioni si veda il nostro precedente contributo, disponibile al seguente LINK.

[8] Racc. Comm. C(2024) 1181 final del 26.02.2024, Commission Recommendation on Secure and resilient Submarine Cable Infrastructures.

[9] Ossia progetti finanziati congiuntamente dal settore privato e dai governi nazionali al fine di garantire condizioni più agevoli.