Silvia afferma che «il trend di crescita è estremamente positivo e vi sono ottime prospettive di ulteriore incremento di depositi negli anni a venire, soprattutto nel settore chimico-farmaceutico e della medicina - confidando nel centro di eccellenza dello Human Technopole di Milano - e dell'intelligenza artificiale».
«Il problema in quest'ultimo settore è capire la protezione giuridica da assegnare, non sempre riconducibile alla brevettazione. Al momento non ci sono precedenti giurisprudenziali specifici e le poche sentenze emesse sembrano attribuire una tutela riconducibile al diritto d'autore.
Da segnalare il «successo» in Italia del brevetto unitario - entrato in vigore a metà del 2023 - che riguarda il 29% dei brevetti concessi, contro una media degli altri Stati intorno al 17%. Proseguendo nel trend positivo di depositi, l'Italia sarà in grado di dimostrare all'Europa le sue enormi capacità di innovazione, anche per prendersi una rivincita, quantomeno morale.
Non dimentichiamo che solo dopo numerose battaglie l'Italia è riuscita ad aggiudicarsi ciò che le spettava di diritto: la terza sezione della divisione centrale del Tribunale Unificato dei brevetti, purtroppo a competenze più che dimezzate rispetto a quelle assegnate in origine a Londra, senza un ragionevole motivo giuridico».