IL CONSIGLIO ADOTTA IL NONO PACCHETTO DI SANZIONI EUROPEE CONTRO LA RUSSIA

marketude Andrea Palumbo, Diritto Europeo e della Concorrenza, Prospettive, Pubblicazioni

In data 16 dicembre 2022, il Consiglio dell’Unione europea ha adottato il nono pacchetto di sanzioni economiche ed individuali contro la Federazione Russa. L’adozione del nuovo pacchetto è stata motivata dalle più recenti azioni militari della Russia, che hanno colpito infrastrutture essenziali in Ucraina per la fornitura di acqua, elettricità e riscaldamento alla popolazione locale. Per reagire a tali atti che colpiscono la popolazione civile in Ucraina, il Consiglio ha deciso inasprire le sanzioni dell’Unione volte ad indebolire l’economia russa.

Il nuovo pacchetto contiene sia sanzioni economiche che restringono gli scambi commerciali e la fornitura di servizi tra l’Unione e la Russia, aggiungendo nuove previsioni al regolamento (UE) n. 833/2014 del Consiglio[1], sia sanzioni individuali che colpiscono specifiche persone fisiche e giuridiche russe, che modificano il regolamento (UE) n. 269/2014 del Consiglio[2]. Di seguito si espongono le principali novità del nono pacchetto.

Per quanto riguarda i controlli e le restrizioni di beni e tecnologie a duplice uso, con il nuovo pacchetto è stato significativamente ampliato l’elenco delle entità collegate al complesso militare e industriale russo, per le quali sono previste restrizioni e divieti per l’esportazione di beni e tecnologie a duplice uso. In particolare, sono state aggiunte altre 168 entità alla lista di cui all’Allegato IV del Regolamento, tra cui talune entità controllate dalla Russia stabilite in Crimea o a Sebastopoli. Inoltre, è stato esteso il divieto di esportazione di beni e tecnologie relativi ai settori dello spazio e dell’aviazione, includendovi i motori aeronautici e le loro componenti. Dato che questo divieto trova applicazione per tutte le tipologie di aeromobili, a prescindere che siano con o senza equipaggio, sarà vietata anche l’esportazione di motori che possano essere utilizzati per droni in Russia, al fine di colpire un settore importante dell’industria bellica russa.

In relazione ai servizi di consulenza, è introdotto il divieto di fornire alla Federazione russa servizi di prova e di controllo tecnico dei prodotti, nonché servizi pubblicitari, di ricerca di mercato e di effettuazione di sondaggi di opinione all’interno dell’Unione. Con le restrizioni relative ai servizi pubblicitari e i sondaggi di opinione, sono introdotte salvaguardie contro eventuali manovre di manipolazione dell’opinione pubblica nell’Unione perpetuate dalla Russia.

Con riferimento alla possibilità di investire in Russia o di partecipare ad attività economiche in Russia, vi sono due importanti novità da segnalare. In primo luogo, sarà d’ora in poi vietato per i cittadini dell’Unione di assumere cariche negli organi direttivi di tutte le persone giuridiche, tutte le entità o tutti gli organismi russi, di proprietà statale o controllati dallo Stato, ubicati in Russia. In secondo luogo, è previsto il divieto di effettuare nuovi investimenti nel settore minerario russo, con una sola eccezione relativa ad attività estrattive che coinvolgono talune materie prime critiche. In tal modo, è stato esteso il divieto già esistente per il settore energetico russo.

Le modifiche alle sanzioni economiche interessano inoltre anche il settore bancario, in cui è stato imposto il congelamento dei beni ad altre due banche russe e alla Banca di sviluppo regionale russa.

Infine, oltre alle nuove sanzioni economiche, il Consiglio ha adottato nuove sanzioni individuali, aggiungendo un numero molto significativo di persone fisiche e giuridiche all’elenco dei soggetti sanzionati di cui al regolamento (UE) n. 269/2014.

Le nuove sanzioni sono state annunciate dal Consiglio, con il supporto della Commissione europea, nell’ambito della politica estera intrapresa dall’Unione per sostenere l’Ucraina e la sua popolazione nel corso del conflitto. Il rispetto del diritto internazionale e dell’indipendenza dei paesi sovrani sono sempre state importante linee direttrici della politica estera dell’Unione. Il protrarsi della guerra e l’inasprimento del conflitto nel tempo hanno portato all’adozione di una serie di misure con cui la normativa sulle sanzioni dell’Unione è diventata molto ricca e complessa. Resta da vedere se a questo pacchetto ne seguiranno altri in futuro.

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[1] Regolamento (UE) n. 833/2014 del Consiglio del 31 luglio 2014 concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina, GUUE L 229 del 31.7.2014.

[2] Regolamento (UE) n. 269/2014 del Consiglio del 17 marzo 2014 concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina, GUUE L 78 del 17.03.2014.