SELF-PREFERENCING. LA COMMISSIONE INVITA GLI STAKEHOLDERS AD ESPRIMERSI SUGLI IMPEGNI OFFERTI DA AMAZON

marketude Diritto Europeo e della Concorrenza, Marco Stillo, Protezione dei Dati e Cybersecurity, Pubblicazioni, Roberto A. Jacchia, Società

In data 14 luglio 2022, la Commissione ha invitato gli stakeholders a presentare i propri punti di vista in merito agli impegni[1] offerti da Amazon per far fronte ai problemi relativi all’uso di dati sensibili per i commercianti indipendenti nonché al trattamento preferenziale garantito alle proprie offerte al dettaglio rispetto a quelle di tali commercianti che utilizzano i suoi servizi di logistica e consegna.

Questa la fattispecie.

In data 10 novembre 2020, la Commissione aveva inviato una comunicazione degli addebiti ad Amazon in merito alle possibili violazioni delle norme antitrust mediante pratiche distorsive poste in essere nei mercati online del commercio al dettaglio. Più particolarmente, secondo la Commissione, ingenti quantità di dati sensibili dal punto di vista concorrenziale relativi ai commercianti indipendenti venivano strutturalmente messi a disposizione dei responsabili dell’attività di vendita al dettaglio di Amazon fluendo direttamente negli algoritmi che quest’ultima utilizzava per decidere quali nuovi prodotti lanciare, i prezzi da praticare nelle singole offerte nonché identificare i migliori fornitori, così rendendo Amazon stessa potenzialmente in grado di evitare alcuni dei rischi ai quali i commercianti invece si espongono quando investono in nuovi prodotti utilizzando i dati dei venditori terzi[2].

In parallelo, dando seguito all’indagine formale del 17 luglio 2019[3], la Commissione ne aveva avviata una seconda in merito alla c.d. “Buy Box[4] ed al servizio Amazon Prime[5] ed al loro rapporto con l’utilizzo dei servizi di logistica e consegna di Amazon, con l’obiettivo di assicurarsi che anche i venditori che non utilizzano questi ultimi avessero la possibilità di competere in condizioni di parità sulle piattaforme.

Per rispondere alle preoccupazioni espresse dalla Commissione in relazione ad entrambe le indagini, Amazon ha offerto tre gruppi di impegni.

Per quanto riguarda i dati sui commercianti indipendenti, Amazon si impegna ad astenersi dall’utilizzare quelli non pubblici nelle operazioni di vendita al dettaglio in concorrenza con i commercianti stessi. Ciò si applicherà sia agli strumenti automatizzati di Amazon che ai suoi dipendenti che potrebbero utilizzare in modo incrociato i dati del marketplace nelle decisioni relative alle vendite al dettaglio. I dati rilevanti, il cui utilizzo non sarà consentito nella vendita sia di beni di marca che a marchio privato, saranno tanto quelli individuali quanto quelli aggregati come, tra gli altri, le condizioni di vendita, i ricavi, le spedizioni, gli inventari e la performance del commerciante sulla piattaforma.

Per quanto riguarda la Buy Box, Amazon si impegna ad applicare condizioni e criteri non discriminatori al fine di determinare quali offerte verranno visualizzate in evidenza. Amazon, inoltre, si impegna a mostrare almeno un’altra offerta sulla sua piattaforma accanto a quella in evidenza, a condizione che i) possieda i requisiti necessari per essere selezionata come tale, ii) provenga da un commerciante diverso da quello dell’offerta in evidenza, e iii) sia sufficientemente differenziata da quest’ultima. Entrambe le offerte mostreranno le stesse informazioni descrittive e garantiranno la stessa esperienza di acquisto, migliorando così le opportunità di scelta del consumatore.

Per quanto riguarda Prime, infine, Amazon si impegna a garantire che tutti i rivenditori e i commercianti che soddisfano condizioni e criteri non discriminatori possano essere ritenuti idonei per beneficiare dei vantaggi offerti dalla piattaforma. In secondo luogo, Amazon consentirà ai commercianti Prime di scegliere liberamente qualsiasi vettore per i loro servizi di logistica e consegna nonché di negoziare tariffe e condizioni commerciali direttamente con quest’ultimo. In terzo luogo, Amazon si impegna a non utilizzare alcuna informazione ottenuta tramite Prime in merito alle condizioni e alle prestazioni dei corrieri terzi per i propri servizi logistici.

Gli impegni riguarderanno tutti i mercati attuali e futuri di Amazon nello Spazio Economico Europeo (SEE). Quelli relativi alla Buy Box e a Prime, tuttavia, non si applicheranno all’Italia in quanto, con la sua decisione del 9 dicembre 2021, oltre a sanzionare Amazon per aver abusato della propria posizione dominante nel mercato italiano dei servizi di intermediazione su marketplace, l’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) aveva già imposto ad Amazon alcune misure comportamentali, quali l’obbligo di riconoscere i medesimi benefici di e la medesima visibilità sulla propria piattaforma ai venditori terzi sulla base di standard equi e non discriminatori[6]

Gli stakeholders avranno ora tempo fino al 9 settembre 2022 per esprimersi sugli impegni offerti da Amazon, che rimarranno in vigore per 5 anni e la cui attuazione verrà monitorata da un trustee che riferirà regolarmente alla Commissione.

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[1] Disponibili al seguente LINK.

[2] Per ulteriori informazioni si veda il nostro precedente contributo, disponibile al seguente LINK.

[3] Per ulteriori informazioni si veda il nostro precedente contributo, disponibile al seguente LINK.

[4] La funzione “Buy Box” consente ai consumatori di aggiungere direttamente gli articoli di un venditore specifico nel carrello, di talché, essere selezionato per tale funzione risulta di elevata importanza per i venditori, in quanto oltre l’80% delle transazioni sulla piattaforma avviene attraverso di essa.

[5] I consumatori Amazon Prime, che beneficiano di un trattamento preferenziale per la loro fedeltà dell’impresa, sono fondamentali per i venditori, in quanto non solo il loro numero è in costante aumento, e bensì anche perché essi spendono molto di più su Amazon rispetto agli altri consumatori.

[6] Per ulteriori informazioni si veda il nostro precedente contributo, disponibile al seguente LINK.