Alla luce del protrarsi della crisi ucraina, in data 8 aprile 2022 il Consiglio dell’Unione Europea ha deciso di imporre un quinto pacchetto di sanzioni economiche ed individuali nei confronti della Federazione Russa che, aggiungendosi a quelle precedentemente adottate[1], mirano ad aumentare ulteriormente la pressione economica sul Governo Putin, concorrendo così a minarne la capacità di finanziare l’invasione dell’Ucraina.
Più particolarmente, il nuovo pacchetto consta di sei elementi.
In primo luogo, dando seguito al progetto “REPowerEU”, il nuovo piano per affrancare l’Unione dai combustibili fossili russi ben prima del 2030 ed al tempo stesso rafforzare la resilienza del sistema energetico europeo[2], il Consiglio ha proibito di acquistare, importare o trasferire nell’Unione, direttamente o indirettamente, carbone e altri combustibili fossili solidi originari della Federazione Russa o da questa esportati[3]. L’Unione è, infatti, il principale partner commerciale della Russia per quanto riguarda il carbone, rappresentando un quarto delle sue esportazioni totali. Il divieto dovrebbe tradursi in una perdita di circa 8 miliardi di euro l’anno di introiti.
In secondo luogo, il Consiglio ha adottato diverse misure finanziarie, quali i) il divieto assoluto di effettuare operazioni con quattro banche russe[4] che detengono una quota di mercato del 23% nel settore bancario nazionale, congelandone i beni[5], ii) il divieto di fornire servizi di portafoglio, conti o custodia di cripto-attività a cittadini russi o persone fisiche residenti in Russia, o a persone giuridiche, entità od organismi ivi stabiliti, se il loro valore totale è superiore a 10.000 euro[6], e iii) il divieto di registrare, fornire una sede legale, un indirizzo commerciale o amministrativo nonché servizi di gestione a un trust o istituto affine avente come trustor o beneficiario i suddetti soggetti[7].
In terzo luogo, il Consiglio ha introdotto un divieto di trasporto di merci su strada all’interno del territorio dell’Unione, anche in transito, nei confronti di qualsiasi impresa di trasporto stabilita in Russia e in Bielorussia, con eccezioni previste per talune categorie di merci essenziali quali, tra le altre, i) gas naturale e petrolio, ii) prodotti farmaceutici, medici, agricoli e alimentari, iii) posta nell’ambito del servizio universale, nonché iv) aiuti umanitari[8]. Il Consiglio, inoltre, ha vietato agli Stati Membri di dare accesso ai porti dell’Unione, dopo il 16 aprile 2022, a qualsiasi nave registrata sotto bandiera russa, mantenendo la possibilità di eccezioni per le suddette categorie di merci[9].
In quarto luogo, il Consiglio ha introdotto nuove restrizioni all’importazione e all’esportazione. Più particolarmente, agli Stati Membri è vietato esportare beni in taluni settori in cui la Russia è maggiormente dipendente dalle forniture europee quali, tra gli altri, informatica quantistica, semiconduttori avanzati, macchinari di precisione, catalizzatori specializzati usati in raffineria nonché carboturbi e additivi per carburanti. Gli Stati Membri, inoltre, non potranno importare diversi beni quali, tra gli altri, cemento, prodotti di gomma, legno, alcol, liquori e prodotti ittici di lusso.
In quinto luogo, il Consiglio ha deciso di escludere la Russia dai contratti pubblici e dai finanziamenti europei, stabilendo i) un divieto assoluto per le entità e i cittadini russi di partecipare agli appalti pubblici nell’Unione (con deroghe limitate laddove non esistano alternative valide), ii) un divieto di fornire sostegno diretto o indiretto a qualsiasi persona giuridica, entità od organismo stabiliti in Russia sotto controllo pubblico o di proprietà pubblica per oltre il 50%, e iii) l’estensione dei divieti in materia di esportazione di banconote e vendita di valori mobiliari a tutte le valute ufficiali dell’Unione.
Il Consiglio, infine, ha deciso di imporre misure restrittive nei confronti di altre 217 persone e 18 entità[10].
[1] Per ulteriori informazioni si veda il nostro precedente contributo, disponibile al seguente LINK.
[2] Per ulteriori informazioni si veda il nostro precedente contributo, disponibile al seguente LINK.
[3] Decisione (PESC) 2022/578 del Consiglio dell’8 aprile 2022 che modifica la decisione 2014/512/PESC concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina, GUUE L 111 del 08.04.2022.
[4] Ossia VTB, Novikombank, Sovcombank, e Otkritie Bank.
[5] Regolamento di esecuzione (UE) 2022/581 del Consiglio dell’8 aprile 2022 che attua il regolamento (UE) n. 269/2014 concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina e Decisione (PESC) 2022/582 del Consiglio dell’8 aprile 2022 che modifica la decisione 2014/145/PESC concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina, GUUE L 110 del 08.04.2022.
[6] Regolamento (UE) 2022/576 del Consiglio dell’8 aprile 2022 che modifica il regolamento (UE) n. 833/2014 concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina, GUUE L 111 del 08.04.2022.
[7] Decisione (PESC) 2022/578 del Consiglio dell’8 aprile 2022 che modifica la decisione 2014/512/PESC concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina, GUUE L 111 del 08.04.2022.
[8] Regolamento (UE) 2022/576 del Consiglio dell’8 aprile 2022 che modifica il regolamento (UE) n. 833/2014 concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina e Regolamento (UE) 2022/577 del Consiglio dell’8 aprile 2022 che modifica il regolamento (CE) n. 765/2006 concernente misure restrittive in considerazione della situazione in Bielorussia e del coinvolgimento della Bielorussia nell’aggressione russa contro l’Ucraina, GUUE L 111 del 08.04.2022.
[9] Regolamento (UE) 2022/576 del Consiglio dell’8 aprile 2022 che modifica il regolamento (UE) n. 833/2014 concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina, GUUE L 111 del 08.04.2022.
[10] Quali, tra gli altri, alti funzionari del Cremlino, oligarchi, imprenditori di spicco operanti in settori economici chiave quali l’energia, la finanza, i media, la difesa e l’industria delle armi, nonché promotori della disinformazione e della manipolazione delle informazioni in merito alla situazione in Ucraina.