SETTORI CULTURALI E CREATIVI. LE NUOVE MISURE EUROPEE PER UNA RIAPERTURA SICURA

marketude Coronavirus, Marco Stillo, Media e Intrattenimento, Pubblicazioni, Roberto A. Jacchia, Società, Tempo libero, Sport, Sponsorizzazioni e Turismo, UE e Politiche generali

Alla luce dei recenti miglioramenti nella situazione epidemiologica europea e della netta accelerazione delle campagne di vaccinazione negli Stati Membri, in data 29 giugno 2021 la Commissione ha pubblicato degli Orientamenti[1] per garantire una ripresa coordinata e in sicurezza delle attività culturali e creative nell’Unione per incominciare a sostenere concretamente questi settori a valle delle gravi difficoltà sofferte a causa della pandemia.

Gli Orientamenti forniscono principi generali e raccomandazioni di cui tenere conto nella pianificazione della ripresa di determinate attività, accompagnati da una serie di azioni volte a garantire la ripresa sostenibile dell’intero settore.

Poiché l’obiettivo del 70% della popolazione adulta vaccinata entro l’estate 2021[2] non è ancora stato raggiunto, la Commissione ritiene in primo luogo necessario pianificare la ripresa delle attività sociali secondo criteri di gradualità. Di conseguenza, nel riaprire attività culturali precedentemente sospese o chiuse, e nell’autorizzare determinati tipi di eventi, gli Stati Membri dovrebbero svolgere un’attenta valutazione del rischio che tenga conto di indicatori a livello individuale, di popolazione e delle singole istituzioni culturali. Gli Stati Membri, inoltre, dovrebbero predisporre meccanismi che assicurino il coordinamento e la comunicazione, anche con mezzi digitali, tra le autorità e gli operatori del settore, di modo tale da garantire che il pubblico sia correttamente informato sul contesto locale, sulle misure da seguire qualora si presentino casi sospetti di coronavirus nonché sulle modalità di accesso all’assistenza sanitaria. Infine, nonostante alcuni eventi siano già stati organizzati al fine di testarne la sicurezza, onde evitare potenziali diffusioni inaspettate del virus gli Stati Membri dovrebbero mantenere una sorveglianza ed un monitoraggio rigorosi per qualsiasi raduno di massa.

In secondo luogo, gli Orientamenti predispongono diverse raccomandazioni per guidare gli Stati Membri nell’elaborazione ed attuazione delle misure e dei protocolli per la ripresa dei servizi e degli eventi culturali in maniera coordinata, tenendo conto delle specifiche condizioni nazionali, regionali e locali. Più particolarmente, secondo la Commissione è necessario, tra le altre cose, i) che le istituzioni culturali dispongano di un piano di preparazione che stabilisca le azioni da intraprendere per prevenire la trasmissione del virus durante un evento e/o all’interno dell’istituzione, quali il distanziamento personale ed i protocolli di igiene e disinfezione, ii) che i datori di lavoro agevolino e promuovano l’accesso dei loro dipendenti alla vaccinazione conformemente ai piani nazionali, iii) che il pubblico riceva tutte le informazioni necessarie in modo accessibile, prima dell’arrivo e sul posto, su tutti gli orientamenti vigenti delle autorità sanitarie pubbliche locali e sulle misure specifiche adottate in loco, iv) prevedere la possibilità di subordinare l’accesso alle istituzioni culturali alla presentazione di un test per il coronavirus con risultato negativo e/o di un certificato di vaccinazione e/o di una prova della diagnosi negativa entro determinati periodi di tempo, e v) che gli Stati Membri continuino a seguire un’impostazione strategica graduale, partendo da aperture progressive con un numero ristretto di partecipanti aumentabile a seconda dell’evolversi della situazione epidemiologica e della copertura vaccinale.

Secondo la Commissione, infine, la riapertura degli ambienti culturali dovrebbe essere accompagnata da una serie di interventi volti a garantire una ripresa e una resilienza sostenibili dell’intero settore. Gli Stati Membri sono innanzitutto invitati ad utilizzare il certificato verde digitale[3] per l’accesso e la partecipazione in sicurezza alle attività culturali, di modo da semplificare le formalità per i cittadini che si recano a tal fine in altri Stati Membri. Essi, inoltre, dovrebbero sostenere il settore culturale e creativo nell’adeguamento alle nuove esigenze della società dopo la pandemia, combinando azioni destinate all’ambiente fisico e a quello digitale, anche con misure volte ad agevolare la comprensione di quest’ultimo. Oltre a sfruttare appieno il dispositivo per la ripresa e la resilienza[4],  gli Stati Membri dovrebbero, da ultimo, fornire ai settori e alle industrie culturali e creative le opportune informazioni sulle nuove opportunità di finanziamento nell’ambito della nuova generazione (2021-2027) di programmi europei quali, tra gli altri, Europa Creativa[5] e Orizzonte Europa[6], per garantire le risorse necessarie a far fronte alle conseguenze finanziarie avverse della pandemia.

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[1] Com. Comm. C(2021) 4838 final del 29.06.2021, Orientamenti dell’UE per la ripresa in sicurezza delle attività nei settori culturali e creativi – COVID-19.

[2] Per ulteriori informazioni si veda il nostro precedente contributo, disponibile al seguente LINK.

[3] Per ulteriori informazioni si veda il nostro precedente contributo, disponibile al seguente LINK.

[4] Per ulteriori informazioni si veda il nostro precedente contributo, disponibile al seguente LINK.

[5] Per ulteriori informazioni si veda il seguente LINK.

[6] Per ulteriori informazioni si veda il seguente LINK.