COOPERAZIONE INTERNAZIONALE. UNIONE EUROPEA E CILE FIRMANO UN NUOVO ACCORDO

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In data 13 dicembre 2023, l’Unione Europea e il Cile hanno firmato un nuovo accordo che, istituendo un quadro ambizioso e moderno volto a creare nuove opportunità economiche, mira a rafforzare la cooperazione politica e a promuovere gli scambi e gli investimenti tra le due parti.

Le relazioni tra Unione e Cile sono disciplinate dall’Accordo di associazione del 2002[1], che comprende un accordo globale di libero scambio riguardante le relazioni commerciali tra le due parti. Da allora, gli scambi bilaterali sono aumentati del 169%, e il Cile è diventato il terzo più grande partner commerciale dell’Unione in America Latina. Il nuovo accordo, pertanto, porta l’attuale partenariato ad un livello superiore, ponendo al centro delle relazioni tra Unione e Cile valori quali i diritti umani, il commercio sostenibile e la parità di genere, ribadendo l’impegno comune rispetto alle sfide globali come la lotta ai cambiamenti climatici e la protezione dell’ambiente.

L’accordo modernizzato si compone di due strumenti giuridici paralleli: un accordo quadro avanzato, che comprende il pilastro relativo alla politica e alla cooperazione nonché quello relativo agli scambi e agli investimenti, e un accordo interinale sugli scambi, che riguarda le parti del secondo pilastro che sono di competenza esclusiva dell’Unione.

In primo luogo, l’accordo eliminerà le tariffe sulle esportazioni dall’Unione, che si prevede aumenteranno fino a 4,5 miliardi di euro nel corso del tempo, ed agevolerà le possibilità per le imprese europee di prestare i propri servizi in Cile per quanto riguarda, tra gli altri, i servizi finanziari, di consegna, di telecomunicazioni e di trasporto marittimo, riducendo così la discriminazione ed ampliando le opportunità lavorative per i fornitori e gli investitori di entrambe le parti.

In secondo luogo, l’accordo faciliterà il commercio digitale eliminando le barriere ingiustificate e garantendo un ambiente onlineaperto, sicuro ed affidabile per imprese e consumatori nonché standard elevati di protezione dei dati personali. Più particolarmente, l’accordo vieta la localizzazione dei dati, preservando al contempo la normativa europea in materia di protezione dei dati personali, e fornisce maggiore certezza giuridica per le imprese impegnate nel commercio digitale attraverso impegni ulteriori per quanto riguarda la validità dei contratti telematici e l’autenticazione elettronica.

In terzo luogo, l’accordo comprende un capitolo dedicato alle piccole e medie imprese (Small and medium entreprises, SMEs) che si propone di far fronte alle attuali sfide nel commercio e negli investimenti internazionali. Di conseguenza, le imprese europee potranno fare affari più facilmente con i partner cileni che esportano o importano beni e servizi. L’eliminazione delle tariffe, le procedure doganali semplificate e i requisiti tecnici più compatibili, inoltre, ridurranno i costi legati alle esportazioni, cosi che le SMEs con volumi commerciali inferiori saranno in grado di competere con le imprese cilene di maggiori dimensioni.

In quarto luogo, l’accordo renderà più semplice per le imprese europee presentare offerte per contratti governativi in Cile. Queste ultime, infatti, potranno partecipare alle gare d’appalto disciplinate dall’accordo alle stesse condizioni previste per quelle cilene e viceversa. Il Cile, inoltre, aprirà gli appalti per contratti di beni, servizi e concessioni lavorative a soglie ridotte rispetto all’accordo attuale, e pubblicherà i bandi di gara online su un portale elettronico unico.

In quinto luogo, l’accordo non modificherà gli standard europei per i prodotti alimentari, agricoli e della pesca, che non sono negoziabili e si applicano a tutti i prodotti immessi sul mercato dell’Unione. Le due parti, inoltre, hanno concordato di cooperare più strettamente sugli standard di benessere degli animali e di eliminare gradualmente l’uso degli antimicrobici, la cui resistenza è legata al loro utilizzo in questi ultimi e negli esseri umani.

In sesto luogo, l’accordo comprende un capitolo sulla cooperazione per lo sviluppo sostenibile, che disciplina tematiche quali, tra le altre, l’ambiente, l’energia sostenibile e il cambiamento climatico. A tale proposito, l’accordo vieta ad entrambe le parti di incoraggiare indebitamente il commercio e gli investimenti derogando alle leggi ambientali e/o non facendole rispettare. L’Unione e il Cile, inoltre, hanno concordato di attuare efficacemente la Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici[2], l’Accordo di Parigi[3] e tutti gli altri accordi ambientali multilaterali da essi ratificati.

Per quanto riguarda i diritti umani, infine, l’accordo contiene nuovi articoli sui principi democratici e sullo Stato di diritto, che pongono i valori fondamentali comuni al centro della cooperazione tra le parti, prevedendo l’ampliamento del dialogo politico per includere la pace, la giustizia e la sicurezza internazionali.

I due accordi saranno ora sottoposti al voto del Parlamento, di modo che, una volta approvati, il Consiglio possa adottare le decisioni sulla loro conclusione. Alcune parti dell’accordo quadro avanzato, inoltre, saranno applicate provvisoriamente in attesa della ratifica da parte di tutti gli Stati Membri, mentre invece l’accordo commerciale interinale entrerà in vigore quando il Congresso cileno avrà concluso la propria procedura di ratifica.

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[1] Accordo che istituisce un’associazione tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica del Cile, dall’altra, GUUE L 352 del 30.12.2002.

[2] Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, GUUE L 33 del 07.02.1994.

[3] Accordo di Parigi relativo ai cambiamenti climatici, GUUE L 282 del 19.10.2016.