GEOLOCALIZZAZIONE DEI LAVORATORI: IL DIRITTO DI ACCESSO AI DATI

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Questo articolo di Gaspare Roma, Jacopo Piemonte, Adriano Garofalo e  Federico Aluigi è stato pubblicato in data 21 dicembre 2023 su Agenda Digitale.

Riproponiamo di seguito un estratto:

La geolocalizzazione dei lavoratori si pone al centro di un delicato equilibrio tra esigenze operative aziendali e diritti individuali. L’articolo 15 del GDPR, il provvedimento del Garante privacy e la sentenza della Corte di Giustizia dell’Unione Europea delineano un quadro normativo chiaro per le aziende.

La geolocalizzazione dei lavoratori, intesa come la pratica di monitorare la posizione geografica di un dipendente durante l’orario di lavoro, è diventata sempre più diffusa grazie all’uso di tecnologie come i dispositivi GPS e le app per dispositivi mobili. Questa pratica solleva importanti questioni etiche e legali, soprattutto alla luce del Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), che è entrato in vigore nell’Unione Europea nel maggio 2018.

Di fatti, il GDPR è progettato per proteggere la privacy e i diritti fondamentali delle persone in relazione al trattamento dei dati personali: quando si tratta di geolocalizzazione dei lavoratori, diventa fondamentale rispettarne i principi chiave, come la trasparenza nel trattamento dei dati, la limitazione della finalità, la minimizzazione dei dati e la garanzia di sicurezza degli stessi.

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