In data 16 luglio 2023, l’Unione Europea e la Tunisia hanno firmato un Memorandum d’Intesa (Memorandum of Understanding, MoU) che rafforzerà ulteriormente i legami politici ed istituzionali tra le due parti implementando così il partenariato annunciato l’11 giugno 2023, con l’obiettivo di affrontare le sfide internazionali comuni.
La Rivoluzione del 2011 ha segnato un punto di svolta nei rapporti tra l’Unione e la Tunisia, che affondano le loro radici nell’Accordo di associazione del 1995[1]. Da allora, infatti, l’Unione ha giocato un ruolo fondamentale nel sostenere le riforme democratiche e socio-economiche in Tunisia, rafforzarne l’economia, la sicurezza e lotta alla migrazione nonché promuovere i diritti umani. Più particolarmente, nel 2012 l’Unione e la Tunisia hanno istituito un partenariato privilegiato, che è poi confluito nel Piano d’azione 2013-2017[2] per rafforzare i legami tra le parti. L’impegno europeo nel sostenere la Tunisia è stato ulteriormente ribadito con la Comunicazione congiunta del 2016[3] e, soprattutto, con la definizione delle priorità strategiche UE-Tunisia del 2018[4], che sono state poi prorogate nel dicembre 2021.
Tutto ciò premesso, il MoU prevede cinque punti chiave.
Per quanto riguarda l’economia, l’Unione assisterà la Tunisia nei suoi sforzi volti a rilanciare la crescita economica del paese con l’obiettivo di stabilire un modello di sviluppo sostenibile e non esclusivo attraverso politiche mirate.
In secondo luogo, l’Unione e la Tunisia intendono rafforzare la loro cooperazione commerciale al fine di sviluppare gli scambi di beni e servizi, creare un clima imprenditoriale favorevole nonché promuovere gli investimenti e lo sviluppo sostenibile. Di conseguenza, le parti si adopereranno per attuare misure volte a promuovere e rafforzare la modernizzazione del loro quadro per le relazioni commerciali e di investimento al fine di migliorare le condizioni di accesso al mercato. Più particolarmente, le Parti intendono i) rafforzare la cooperazione in materia di agricoltura sostenibile, resilienza dei sistemi alimentari e sicurezza alimentare, ii) rafforzare la cooperazione nella transizione verso un’economia circolare a basse emissioni di carbonio, iii) sfruttare tutte le opportunità di collaborazione disponibili nel settore digitale, iv) esaminare le possibili opzioni per aumentare il traffico aereo da e verso la Tunisia, preservandone al contempo la flessibilità di adattarsi ad un mercato sempre più competitivo, e v) integrare gli investimenti nel partenariato agevolando l’organizzazione di dialoghi diretti con gli investitori europei al fine di comprendere al meglio le loro aspettative nei settori di interesse per la Tunisia.
Per quanto riguarda la mobilità, le parti hanno concordato di promuovere lo sviluppo sostenibile nelle zone svantaggiate ad alto potenziale migratorio rafforzando l’emancipazione e l’occupabilità dei cittadini più vulnerabili, in particolare attraverso il sostegno alla formazione professionale, all’occupazione e al settore privato. Le parti, inoltre, hanno ritenuto prioritario combattere la migrazione irregolare attraverso, da un lato, la lotta al traffico di esseri umani e, dall’altro, lo sviluppo di un sistema per l’identificazione e il rimpatrio dei migranti irregolari già presenti in Tunisia nei loro Stati di provenienza. Le parti, infine, hanno ribadito il loro impegno a favore del rimpatrio e della riammissione dall’Unione dei cittadini tunisini in situazione irregolare nel rispetto della loro dignità nonché delle norme internazionali, prevedendo la possibilità di un loro reinserimento in Tunisia attraverso l’avvio di progetti economicamente sostenibili a vantaggio dello sviluppo locale e della creazione di posti di lavoro.
Per quanto riguarda la transizione energetica, la Tunisia e l’Unione stanno lavorando ad un partenariato strategico che, da un lato, rafforzerà la crescita verde e la creazione di posti di lavoro e, dall’altro, fornirà ai cittadini e alle imprese energia a basse emissioni di carbonio a prezzi competitivi, attuando così gli obiettivi previsti dall’Accordo di Parigi[5]. A tale proposito, le parti ritengono necessario mobilitare strumenti finanziari mirati, comprese le garanzie, accompagnati da riforme adeguate che diano vita ad un quadro normativo trasparente e prevedibile, di modo da attrarre investimenti ed incoraggiare lo sviluppo degli scambi nel settore delle energie rinnovabili in Tunisia.
Le parti, infine, intendono continuare a cooperare per rafforzare la società civile, promuovere il dialogo tra i popoli e potenziare gli scambi culturali, scientifici e tecnologici, anche attraverso l’attuazione del partenariato congiunto del 2016[6] e degli altri programmi dell’Unione nei settori della ricerca, dell’istruzione e della cultura.
[1] Accordo euromediterraneo che istituisce un’associazione tra la Comunità europea e i suoi Stati membri, da una parte, e la Repubblica tunisina, dall’altra, GUUE L 97 del 30.03.1998.
[2] Disponibile al seguente LINK.
[3] Disponibile al seguente LINK.
[4] Disponibili al seguente LINK.
[5] GUUE L 282 del 19.10.2016.
[6] Per ulteriori informazioni si veda il seguente LINK.