LE NUOVE INIZIATIVE DELLA COMMISSIONE EUROPEA PER PROMUOVERE LA CONNETTIVITÀ NELL’UNIONE

marketude Andrea Palumbo, Digital/Tech, Diritto Europeo e della Concorrenza, Prospettive, Pubblicazioni

In data 23 febbraio 2023, la Commissione ha presentato un pacchetto di azioni[1] volto a rendere la connettività Gigabit disponibile per tutti i cittadini e per tutte le imprese dell’Unione entro il 2030. La proposta persegue gli obiettivi del decennio digitale europeo[2] ed è finalizzata a garantire che tutti i cittadini abbiano accesso alle stesse opportunità digitali, indipendentemente dalla loro posizione geografica, promuovendo la trasformazione del settore della connettività nell’Unione.

Tale pacchetto comprende una proposta di regolamento sulle infrastrutture Gigabit per avere una diffusione più rapida, economica ed efficace delle reti Gigabit (c.d. ‘Gigabit Infrastructure Act’)[3]; un progetto di raccomandazione sulla connettività Gigabit, con il fine di orientare l’azione delle autorità nazionali di regolamentazione sulle modalità di accesso alle reti da parte degli operatori che detengono un significativo potere di mercato; e infine l’avvio di una consultazione esplorativa sul futuro del settore della connettività.

La proposta di regolamento sulle infrastrutture Gigabit si concentrerà sulla promozione dell’accesso ad internet ad alta velocità. In particolare, la proposta della Commissione prevede una serie di misure finalizzate a facilitare la realizzazione dell’infrastruttura fisica necessaria a sostenere le reti Gigabit avanzate, riducendone i costi, la burocrazia e i relativi oneri amministrativi. L’obiettivo della proposta è quello di garantire che tutte le regioni dell’Unione abbiano accesso a una connessione ad alta velocità entro il 2030, in modo da poter accedere ai servizi digitali di cui hanno bisogno, tra cui quelli inerenti all’istruzione, alla salute e alle attività commerciali. Se adottato, il nuovo regolamento sostituirà ed abrogherà la preesistente direttiva 2014/61/UE (conosciuta come Broadband Cost Reduction Directive, o ‘BCRD’)[4], anch’essa volta a ridurre i costi dell’installazione di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità. La BCRD era stata adottata al fine di facilitare l’installazione delle nuove reti di comunicazione elettronica, necessarie per sostenere le nuove tecnologie come il 5G. L’approccio adottato dal legislatore europeo nella proposta attuale e nella BCRD è identico, ovvero facilitare l’installazione di nuove reti riducendone i costi e semplificando le relative procedure amministrative, con due differenze. In primo luogo, la nuova proposta riguarda un regolamento direttamente applicabile negli Stati membri, così assicurando un’implementazione più efficace. In secondo luogo, il nuovo regolamento sostituisce la BCRD con norme considerate più efficaci e adeguate alle sfide attuali.

Quanto al contenuto della proposta, le disposizioni del Gigabit Infrastructure Act intervengono su molteplici fronti. La struttura e gli aspetti disciplinati sono sostanzialmente identici alla BCRD, in quanto in entrambe le legislazioni vi sono disposizioni sulle infrastrutture fisiche esistenti, sulle opere di genio civile, sulla procedura di rilascio di autorizzazioni e sull’infrastruttura fisica interna all’edificio. In primo luogo, vi sono obblighi sull’accesso ad infrastrutture fisiche esistenti e di trasparenza sulle informazioni minime che gli operatori ed enti pubblici devono fornire sulle infrastrutture fisiche esistenti. In secondo luogo, sono imposti obblighi sul coordinamento delle opere di genio civile e sulla trasparenza in materia di opere di genio civile programmate. In terzo luogo, sono previsti obblighi per le autorità nazionali competenti in relazione alle procedure per il rilascio di permessi necessari per l’installazione di elementi di reti di comunicazione elettronica ad alta velocità. Tali obblighi riguardano, tra le altre cose, la trasparenza verso gli operatori del settore, la possibilità di presentare una richiesta in via elettronica e le tempistiche sullo svolgimento della procedura. In quarto luogo, vi sono obblighi sulle caratteristiche tecniche e strutturali che devono essere possedute dalle infrastrutture fisiche interne all’edificio, al fine di facilitare l’installazione di reti ad alta velocità, nonché sull’accesso alle infrastrutture fisiche interne.

La proposta sul Gigabit Infrastructure Act rappresenta un importante passo avanti nella creazione di un’Europa digitale più inclusiva e connessa. Tuttavia, la sua efficacia dipenderà dall’effettiva disponibilità di risorse finanziarie e dall’impegno degli Stati membri a lavorare insieme per garantire l’accesso ad internet ad alta velocità a tutti i cittadini europei entro il 2030.

La Commissione ha inoltre pubblicato un progetto di Raccomandazione sulla connettività Gigabit. Questo progetto, che fa parte della strategia dell’Unione per il mercato unico digitale, ha l’obiettivo di fornire orientamenti alle autorità nazionali di regolamentazione sulle condizioni di accesso alle reti degli operatori che detengono un significativo potere di mercato e prevede l’adozione di misure volte a promuovere la costruzione di reti ad alta velocità in tutte le regioni dell’Unione, tra cui le zone rurali e periferiche.

Con tale progetto di Raccomandazione, la Commissione mira a garantire un accesso universale alla connettività Gigabit, così da incentivare ad abbandonare le tecnologie preesistenti e favorire le nuove, a promuovere una concorrenza sostenibile, a stimolare la competitività e l’innovazione, a favorire la sostenibilità ambientale e l’inclusione sociale e territoriale.

La raccomandazione integrerà la proposta di normativa sull’infrastruttura Gigabit e sosterrà l’attuazione del codice europeo delle comunicazioni elettroniche[5], rappresentando un passo avanti nella creazione di un’Europa digitale più inclusiva e connessa. Il progetto di Raccomandazione si trova attualmente presso l’Organismo dei regolatori europei delle comunicazioni elettroniche (‘BEREC’) per una consultazione di due mesi, al cui termine la Commissione adotterà la Raccomandazione finale.

Infine, la Commissione ha avviato una consultazione esplorativa sul futuro del settore della connettività e delle relative infrastrutture, con lo scopo di raccogliere opinioni sulle possibili evoluzioni del settore della connettività e delle infrastrutture nel medio e lungo termine, al fine di individuare i tipi di infrastrutture necessarie affinché l’Europa resti all’avanguardia negli sviluppi tecnologici e le migliori strategie per affrontare le sfide che si presenteranno con la trasformazione digitale nei prossimi anni. In particolare, la consultazione esplorativa si concentra sull’accesso alle infrastrutture, sulla qualità dei servizi e sulla copertura territoriale ed è aperta a tutte le parti interessate, comprese le imprese, le organizzazioni della società civile, le autorità pubbliche, le associazioni dei consumatori e gli utenti finali, consentendo così a queste di contribuire alla definizione del futuro del settore della connettività e delle infrastrutture.

L’Unione ha assunto nel tempo un ruolo di guida per lo sviluppo delle reti 5G e delle infrastrutture di connettività a banda larga, attuando politiche mirate a favorire una rapida adozione di tali tecnologie, in linea con la ‘Digital Single Market Strategy[6] volta a creare un mercato unico digitale in Europa. Il nuovo pacchetto sulla connettività Gigabit della Commissione si inserisce pertanto in questo filone, confermando ancora una volta l’importante ruolo svolto dall’Unione per la connettività.

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[1] Si veda il comunicato stampa disponibile al seguente LINK.

[2] Si veda il seguente LINK.

[3] Proposal for a Regulation of the European Parliament and of the Council on measures to reduce the cost of deploying gigabit electronic communications networks and repealing Directive 2014/61/EU (Gigabit Infrastructure Act), COM(2023) 94 final del 23.02.2023.

[4] Direttiva (UE) 2014/61 del Parlamento europeo e del Consiglio del 15 maggio 2014, GUUE L 155 del 23.05.2014.

[5] Direttiva (UE) 2018/1972 del Parlamento europeo e del Consiglio dell’11 dicembre 2018 che istituisce il codice europeo delle comunicazioni elettroniche, GUUE L 321 del 17.12.2018.

[6] Si veda il seguente LINK.