VIOLAZIONE DI NORME IN MATERIA DI AVIAZIONE CIVILE ED ELUSIONE DELLE SANZIONI EUROPEE. LA COMMISSIONE ACCOGLIE LA CONDANNA DELLA RUSSIA DA PARTE DELL’ICAO

marketude Diritto costituzionale e internazionale, Diritto Europeo e della Concorrenza, Marco Stillo, Prospettive, Pubblicazioni, Roberto A. Jacchia, Ucraina e sanzioni internazionali

In data 4 agosto 2022, la Commissione ha accolto la decisione dell’Organizzazione per l’aviazione civile internazionale (International Civil Aviation Organization, ICAO) di richiedere alla Federazione Russa di cessare immediatamente le violazioni delle norme internazionali in materia di aviazione civile riscontrate nel contesto della crisi ucraina nonché di varie prescrizioni di sicurezza nell’intento di eludere le sanzioni inflitte dall’Unione[1].

Istituita mediante la Convenzione di Chicago del 7 dicembre 1944 e composta da tre organi (Consiglio, Assemblea e Segretariato), l’ICAO è un’agenzia autonoma delle Nazioni Unite con sede a Montreal il cui compito consiste nello sviluppo dei principi e delle tecniche della navigazione aerea internazionale, dell’utilizzo delle rotte e degli aeroporti, nonché nel promuovere la progettazione e lo sviluppo del trasporto aereo internazionale rendendolo più sicuro e strutturato. A tale scopo, l’ICAO elabora standard internazionali e pratiche raccomandate, che vengono adottati sotto forma di allegati alla Convenzione di Chicago, e definisce i protocolli per le indagini sugli incidenti aerei seguiti dalle autorità per la sicurezza dei trasporti degli Stati Membri.

Sebbene non possieda una competenza propria per sanzionare od agire nei confronti degli Stati che violano i suoi standard, l’ICAO è stata la prima agenzia delle Nazioni Unite a prendere posizione contro l’invasione dell’Ucraina da parte della Russia. Già in data 25 febbraio 2022, il Consiglio dell’ICAO aveva condannato la violazione dell’integrità territoriale e della sovranità dell’Ucraina, ivi compreso il suo spazio aereo, in quanto non conforme all’articolo 1 della Convenzione di Chicago che riconosce la sovranità territoriale degli Stati sul loro spazio aereo[2]. Successivamente, in data 15 giugno 2022 il Segretariato dell’ICAO aveva segnalato una criticità significativa in materia di sicurezza (Significant Safety Concern, SSC)[3] riguardante la Russia per quanto riguardante lo status e il trattamento degli aeromobili “rubati”, cui aveva fatto seguito, in data 22 giugno 2022, una specifica decisione del Consiglio dell’ICAO.

Più particolarmente, secondo il Consiglio, una delle violazioni della Convenzione di Chicago commesse dalla Russia riguarderebbe la doppia immatricolazione illegale di aeromobili di fatto giuridicamente sottratti alle società di leasing titolari della loro proprietà, mediante una nuova immatricolazione forzata. Ai sensi della Convenzione di Chicago, infatti, un aeromobile non può essere validamente immatricolato in più di uno Stato, sebbene la sua immatricolazione possa essere trasferita da uno Stato all’altro[4]. Una seconda violazione, inoltre, riguarderebbe l’autorizzazione concessa a compagnie aeree russe ad utilizzare tali aeromobili su rotte internazionali senza un certificato di aeronavigabilità valido[5].

L’ICAO ha pertanto informato i suoi 193 Stati Membri della constatata inosservanza, da parte della Federazione Russa, di regole fondamentali del diritto internazionale dell’aviazione, nell’attesa di sottoporre la questione all’Assemblea generale[6] prevista dal 27 settembre al 7 ottobre 2022.

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[1] Per ulteriori informazioni si veda il nostro precedente contributo, disponibile al seguente LINK.

[2] L’articolo 1 della Convenzione, intitolato “Sovranità”, dispone: “… Gli Stati contraenti riconoscono che ogni Stato ha la sovranità piena ed esclusiva sullo spazio aereo al disopra del suo territorio…”.

[3] La SSC è una misura che l’ICAO riserva solo alle violazioni più gravi delle norme internazionali di sicurezza.

[4] L’articolo 18 della Convenzione, intitolato “Doppia immatricolazione”, dispone: “… Un aeromobile non può essere validamente immatricolato in più di uno Stato, ma la sua immatricolazione può essere trasferita da uno Stato all’altro…”.

[5] L’articolo 31 della Convenzione, intitolato “Certificati di navigabilità”, dispone: “… Ogni aeromobile adibito alla navigazione aerea internazionale dev’essere munito di un certificato di navigabilità rilasciato o reso valido dallo Stato nel quale l’aero­mobile è immatricolato…”.

[6] L’articolo 54 della Convenzione, intitolato “Funzioni obbligatorie del Consiglio”, alle lettere j) e k) dispone: “… Il Consiglio deve:

(…)

j) avvisare gli Stati interessati di ogni infrazione alla presente Convenzione, nonché di ogni mancanza alle raccomandazioni o alle decisioni del Consi­glio,

k) render conto all’Assemblea di tutte le infrazioni alla presente Convenzione, nel caso in cui uno Stato contraente non prendesse tutti i provvedimenti appro­priati, entro un termine ragionevole a contare dal momento in cui gli è stata segnalata l’infrazione…”.