LA CRISI UCRAINA E IL SESTO PACCHETTO DI SANZIONI

marketude Diritto costituzionale e internazionale, Diritto Europeo e della Concorrenza, Marco Stillo, Prospettive, Pubblicazioni, Roberto A. Jacchia, Ucraina e sanzioni internazionali

Dando seguito ai cinque pacchetti precedenti[1], in data 3 giugno 2022 il Consiglio ha deciso di imporre un sesto pacchetto[2] di sanzioni economiche ed individuali senza precedenti nei confronti della Federazione Russa al fine di aumentare ulteriormente la pressione economica e minarne la capacità di condurre la guerra contro l’Ucraina.

Più particolarmente, il Consiglio ha deciso di vietare l’acquisto, l’importazione o il trasferimento, da un lato, di petrolio greggio trasportato via mare dalla Russia, con un periodo di transizione di sei mesi per i contratti esistenti e le operazioni a pronti e, dall’altro, lato, di prodotti petroliferi raffinati dopo un periodo di transizione di otto mesi per i contratti esistenti e le operazioni a pronti[3]. Tenuto conto, peraltro, della situazione geografica degli Stati Membri che dipendono dal petrolio greggio importato mediante oleodotto dalla Federazione Russa e che, nel breve periodo, non dispongono di valide forniture alternative, il Consiglio ha stabilito che i divieti all’importazione di petrolio greggio non si applichino a quelle mediante oleodotto alla volta di tali Stati Membri. Dopo il periodo di transizione di otto mesi, tuttavia, gli Stati Membri che importano greggio e prodotti petroliferi russi tramite oleodotto non potranno rivenderli ad altri Stati Membri o terzi. A causa di dipendenze specifiche, infine, la Bulgaria, la Croazia e la Repubblica Ceca beneficeranno di deroghe ad hoc per un periodo di tempo limitato, che consentiranno loro di approntare rotte di approvvigionamento alternative. In ogni caso, al termine di un periodo di graduale adeguamento di sei mesi, agli operatori europei sarà vietato assicurare e finanziare il trasporto di petrolio russo verso Stati terzi[4].

Dando seguito alla sospensione delle attività di radiodiffusione di Russia Today e Sputnik, il Consiglio ha deciso di sospendere le trasmissioni nell’Unione di altri tre organi di informazione[5] utilizzati dal Governo russo per promuovere la disinformazione sulla crisi ucraina e destabilizzare gli Stati confinanti. Di conseguenza, tali emittenti non potranno più diffondere contenuti nell’Unione in alcuna forma né partecipare consapevolmente e deliberatamente ad attività intese ad eludere i divieti imposti. In linea con la Carta dei diritti fondamentali, tuttavia, queste misure non impediranno a tali organi di informazione ed al loro personale di svolgere nell’Unione attività diverse dalla radiodiffusione (come la ricerca e le interviste).

Il Consiglio ha inoltre introdotto nuove restrizioni all’esportazione.

In primo luogo, è stato aggiornato l’elenco dei prodotti a duplice uso che è vietato vendere, fornire, trasferire o esportare alla volta di persone fisiche o giuridiche, entità e organismi in Russia, o per un uso in Russia, che possano contribuire al suo rafforzamento militare e tecnologico o allo sviluppo del suo settore della difesa e della sicurezza. Più particolarmente, l’Allegato VII del Regolamento 833/2014 prevede ora 80 nuove sostanze chimiche e attrezzature chimico/biologiche che potrebbero essere dirottate verso un programma di fabbricazione di armi chimiche o biologiche.

In secondo luogo, il Consiglio ha aggiunto il Regno Unito e la Repubblica di Corea del Sud all’elenco dei c.d. “paesi partner[6], ossia quelli che applicano misure di controllo delle esportazioni sostanzialmente equivalenti a quelle stabilite dall’Unione.

Allineandosi alle più recenti misure introdotte dagli Stati Uniti[7], infine, il Consiglio ha ampliato ulteriormente l’elenco[8] delle persone fisiche, di quelle giuridiche e delle entità associate al complesso militare-industriale della Federazione Russa, coinvolte in vari settori sensibili quali, tra gli altri, l’elettronica, le comunicazioni, gli armamenti, l’ingegneria e la ricerca scientifica.

Il Consiglio ha anche introdotto delle nuove misure in materia di servizi finanziari e alle imprese.

In primo luogo, il Consiglio ha escluso altre tre banche russe[9] dall’organismo SWIFT (Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunication, SWIFT)[10], precludendo loro così la possibilità di effettuare in modo rapido ed efficiente operazioni finanziarie nel mondo.

Il Consiglio, inoltre, ha vietato di prestare servizi contabili, di auditing o di consulenza in materia fiscale ovvero servizi di consulenza amministrativo-gestionale o di pubbliche relazioni al Governo russo nonché a persone giuridiche, entità e organismi stabiliti in Russia[11]. Tale divieto, tuttavia, non si applica, da un lato, alla prestazione dei servizi strettamente necessari per l’esercizio del diritto di difesa in un procedimento giudiziario e del diritto ad un ricorso giurisdizionale effettivo né, dall’altro lato, alla prestazione di servizi destinati all’uso esclusivo di persone giuridiche, entità o organismi stabiliti in Russia che sono di proprietà o sotto il controllo, di una persona giuridica, un’entità o un organismo registrati o costituiti in uno Stato Membro[12].

Il Consiglio, infine, ha deciso di ampliare[13] l’elenco delle persone e delle entità sottoposti a sanzioni includendovi, tra gli altri, gli alti ufficiali militari coinvolti nelle violazioni dei diritti umani occorse a Bucha e Mariupol, a personalità che sostengono la guerra, e ad imprenditori di spicco e società che operano nel settore della difesa.

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[1] Per ulteriori informazioni si veda il nostro precedente contributo, disponibile al seguente LINK.

[2] Regolamento (UE) 2022/879 del Consiglio, del 3 giugno 2022, che modifica il regolamento (UE) n. 833/2014, concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina, GUUE L 153 del 03.06.2022.

[3] Si veda il nuovo articolo 3 quaterdecies del Regolamento 833/2014.

[4] Si veda il nuovo articolo 3 quindecies del Regolamento 833/2014.

[5] Ossia Rossiya RTR/RTR PlanetaRossiya 24 / Russia 24 e TV Centre International.

[6] Si veda il nuovo Allegato VIII del Regolamento 833/2014.

[7] Per ulteriori informazioni si veda il seguente LINK.

[8] Si veda il nuovo Allegato IV del Regolamento 833/2014

[9] Ossia la Sberbank, la Credit Bank of Moscow e la Russian Agricultural Bank.

[10] Lo SWIFT è un sistema che, collegandole tra loro, consente alle banche di tutto il mondo di spostare denaro in modo rapido e sicuro autorizzando movimentazioni finanziarie in flussi commerciali e investimenti per migliaia di miliardi di dollari. Più particolarmente, lo SWIFT usa dei codici per identificare lo Stato, la banca e la filiale in cui è registrato un conto, di talché quando il denaro viene inviato su un conto bancario all’estero è necessario usare questo codice per assicurarsi che la transazione vada a buon fine.

[11] I servizi legali, tuttavia, non sono inclusi nel divieto.

[12] Si veda il nuovo articolo 5 quindecies del Regolamento 833/2014.

[13] Regolamento di esecuzione (UE) 2022/878 del Consiglio, del 3 giugno 2022, che attua il regolamento (UE) n. 269/2014 concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina, GUUE L 153 del 03.06.2022.