In data 25 marzo 2022, la Commissione Europea ha concluso la consultazione pubblica sul progetto di regolamento denominato European Media Freeedom Act, volta a raccogliere le informazioni necessarie ad effettuarne una valutazione d’impatto sul mercato interno dei media.
Una delle aree di intervento sui cui l’Unione Europea si è concentrata negli ultimi anni è quella legata alla promozione della libertà di espressione e del pluralismo dei media.
Nella propria Comunicazione sul Piano d’azione europeo per la democrazia[1], la Commissione ha, infatti, messo in luce i rischi che il controllo sulla libertà di parola dei media potrebbe comportare per le democrazie europee, specificando che una delle priorità è la lotta contro tutti i tipi di pressioni contro il giornalismo libero, sia si tratti di attacchi fisici e di violenza[2], sia si tratti di pressioni economiche.
Nel corso della consultazione pubblica, recentemente conclusasi in data 25 marzo 2022, sono state raccolte le opinioni di numerosi stakeholders interessati alle principali problematiche del funzionamento del mercato dei media dell’Unione, nella consapevolezza che la libertà dei media ed il pluralismo sono necessari ad assicurare la libertà d’espressione e d’informazione garantita dall’articolo 11 della Carta dei diritti fondamentali dell’Unione europea e dall’articolo 10 della Convenzione europea dei diritti dell’uomo.
A tal fine, la Commissione aveva ritenuto necessario un intervento a livello di normazione secondaria, anche alla luce, tra le altre cose, delle risultanze delle relazioni sullo stato di diritto del 2020[3] e del 2021[4] della Commissione, che avevano sollevato preoccupazioni in relazione ad una serie di aree: la politicizzazione dei media, il deterioramento della situazione per quanto riguarda la protezione del diritto all’informazione e della professione giornalistica, il deficit di trasparenza della struttura proprietaria dei media e l’insufficiente indipendenza delle autorità di regolamentazione dei media in diversi Stati Membri. Inoltre, la pandemia del Coronavirus ha anch’essa avuto un impatto sensibile sulla libertà dei media e sul pluralismo, con una perdita senza precedenti di entrate e di liquidità finanziaria per le imprese del settore ed oggettive restrizioni dell’accesso all’informazione.
Più particolarmente, gli obiettivi che la Commissione si propone di perseguire mediante l’introduzione dell’European Media Freedom Act sono i seguenti: 1) garantire che le imprese dei media possano operare nel mercato interno, con standard normativi coerenti, anche per quanto riguarda la libertà di espressione e il pluralismo; 2) garantire che i cittadini dell’Unione abbiano accesso a un’offerta mediatica ampia e varia sia offline che online; 3) salvaguardare l’indipendenza editoriale e la gestione indipendente dei media, che è un presupposto della loro libertà e dell’integrità del mercato interno; e 4) promuovere una concorrenza senza distorsioni tra le imprese dei media, assicurando un’assegnazione trasparente ed equa delle risorse statali.
L’imminente European Media Freedom Act si dirigerà, in particolare, alle c.d. pressioni non violente sui media per quanto riguarda “i casi di interferenza pubblica e privata nella proprietà, nella gestione o nel funzionamento dei media“, “la mancanza di garanzie per il pluralismo dei media, anche online” e “l’interferenza nelle decisioni editoriali e di gestione dei media, che può portare a una copertura di parte dei media che, tra le altre questioni, può influenzare gli investimenti o le decisioni di ingresso nel mercato“.
A seguito della conclusione della consultazione pubblica, si dovrà attendere la stesura della proposta legislativa che, secondo quanto è noto, verrà presentata dalla Commissione nel terzo trimestre dell’anno 2022.
[1] Comunicazione della Commissione al Parlamento Europeo, al Consiglio, al Comitato economico e sociale europeo e al Comitato delle Regioni sul piano d’azione per la democrazia europea, Bruxelles, 3.12.2020 COM (2020) 790 final. Documento disponibile al seguente LINK.
[2] Si veda, ad esempio, la Raccomandazione (UE) 2021/1534 della Commissione, del 16 settembre 2021, relativa alla garanzia della protezione, della sicurezza e dell’empowerment dei giornalisti e degli altri professionisti dei media nell’Unione europea, L 331/8, 20.09.2021.
[3] Disponibile al seguente LINK.
[4] Disponibile al seguente LINK.