CRISI UCRAINA. L’UE INASPRISCE LE SANZIONI CON IL LANCIO DEL QUARTO PACCHETTO

marketude Andrea Palumbo, Diritto costituzionale e internazionale, Diritto Europeo e della Concorrenza, Prospettive, Pubblicazioni, Roberto A. Jacchia, Ucraina e sanzioni internazionali

Alla luce dell’evolversi della crisi in Ucraina[1], tra il 15 e il 17 marzo 2022 l’Unione europea ha intrapreso nuove azioni volte ad inasprire le sanzioni, nonché ad assicurarne l’efficace attuazione a livello internazionale.

Da un lato, il Consiglio dell’Unione europea ha approvato, in data 15 marzo, un quarto pacchetto di misure restrittive nei confronti della Federazione Russa[2]. Dall’altro lato, in data 17 marzo, la Commissione europea ha annunciato[3] che la sua Task Force «Freeze and Seize » ha avviato nuove collaborazioni con partner internazionali, al fine di assicurare un’applicazione efficace delle sanzioni a livello globale.

Il nuovo pacchetto di sanzioni contiene sia misure restrittive individuali nei confronti di specifiche persone fisiche e giuridiche, che misure restrittive nei confronti dell’economia russa. In entrambi i casi, le nuove sanzioni sono state disposte tramite regolamenti dell’Unione. 

Il Regolamento di esecuzione 2022/427 del Consiglio[4], che attua il Regolamento 269/2014[5], ha esteso la lista delle persone fisiche e giuridiche soggette a misure restrittive contro il patrimonio. In particolare, sono state apportate modifiche all’allegato I del Regolamento 269/2014, includendovi i nominativi delle nuove persone fisiche e giuridiche sanzionate. 

Il Regolamento 2022/428 del Consiglio[6] ha, invece, disposto nuove misure restrittive per le relazioni economiche e finanziarie con la Federazione Russa, apportando modifiche al Regolamento 833/2014[7]. Le nuove misure operano in molteplici settori.

In primo luogo, con l’aggiunta di un nuovo articolo nel Regolamento 833/2014, sono state vietate tutte le operazioni, dirette o indirette, con determinate imprese sotto controllo statale in Russia[8].

In secondo luogo, sono state introdotte restrizioni commerciali per quanto riguarda i prodotti siderurgici e di lusso. Quanto ai prodotti siderurgici, sono vietate l’importazione, l’acquisto, il trasporto, e la fornitura di assistenza per tali attività, qualora i prodotti siderurgici siano originari della Russia od esportati dalla Russia[9]. Quanto ai beni di lusso, ne è vietata la vendita, la fornitura, il trasferimento o l’esportazione a qualsiasi persona fisica o giuridica, entità od organismo in Russia, o per uso in Russia[10]. Il divieto trova applicazione ai beni di lusso elencati in un allegato del regolamento, solo nella misura in cui il loro valore sia superiore a 300 euro per articolo, salvo che sia specificato diversamente.

In terzo luogo, è stato disposto il divieto di prestare servizi di rating del credito, nonché la fornitura dell’accesso a qualsiasi servizio in abbonamento relativo ad attività di rating del credito, a qualsiasi cittadino russo o persona fisica residente in Russia, o a qualsiasi persona giuridica, entità od organismo stabiliti in Russia[11].

In quarto luogo, sono introdotte nuove misure restrittive rivolte al settore dell’energia[12]. Da un lato, queste restrizioni impongono che non siano effettuati nuovi investimenti nel settore energetico in Russia. In particolare, è vietato acquisire o aumentare la partecipazione in enti operativi nel settore dell’energia in Russia, concedere nuovi prestiti, crediti o altri finanziamenti a, o creare nuove imprese in partecipazione con, soggetti che operano nel settore dell’energia in Russia. Inoltre, non è consentito prestare servizi di investimento direttamente connessi a tali attività. Dall’altro lato, sono introdotte ampie restrizioni sulle esportazioni di tecnologie, servizi o macchinari destinati all’industria energetica russa[13].

Infine, sono state introdotte restrizioni più severe sull’esportazione di beni e tecnologie a duplice uso, nonché di beni e tecnologie capaci di contribuire al miglioramento delle tecnologie disponibili nei settori della difesa e della sicurezza in Russia[14].

Passando alle nuove attività della Task Force «Freeze and Seize», la Commissione ha annunciato l’avvio di una collaborazione globale con la Task Force REPO (Russian Elites, Proxies and Oligarchs), in cui partecipano i paesi del G7, l’Australia e l’Unione europea. La Task Force «Freeze and Seize» è stata costituita dalla Commissione per coordinare, a livello europeo, l’attuazione delle sanzioni nei confronti degli oligarchi russi e bielorussi, ed in particolare, per coordinare l’individuazione ed il congelamento delle loro proprietà oggetto di sanzioni. La Task Force REPO è stata parimenti costituita per assicurare l’efficace implementazione delle sanzioni a livello internazionale, tramite un continuo scambio di informazioni ed assistenza operativa tra i partecipanti, al fine di individuare e congelare i beni dei soggetti sanzionati.

Al momento, non sono stati rilasciati ulteriori dettagli sulle modalità di cooperazione tra le due Task Force, ma sembra possibile affermare che ne risulterà un impatto significativo nel contrasto all’elusione delle sanzioni. Le autorità coinvolte nelle attività delle Task Force hanno maturato importanti esperienze e capacità operative nella conduzione di investigazioni internazionali, anche in relazione a sanzioni analoghe a quelle recentemente adottate a seguito della crisi in Ucraina.

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[1] Per ulteriori informazioni, si veda il nostro precedente contributo disponibile al seguente LINK.

[2] Il comunicato stampa del Consiglio, che ha annunciato le nuove sanzioni, è disponibile al seguente LINK.

[3] Il relativo comunicato stampa della Commissione è disponibile al seguente LINK.

[4] Regolamento di esecuzione (UE) 2022/427 del Consiglio del 15 marzo 2022 che attua il regolamento (UE) n. 269/2014 concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina, GUUE LI 87 del 15.03.2022.

[5] Regolamento (UE) n. 269/2014 del Consiglio, del 17 marzo 2014, concernente misure restrittive relative ad azioni che compromettono o minacciano l’integrità territoriale, la sovranità e l’indipendenza dell’Ucraina, GUUE L 78 del 17.03.2014.

[6] Regolamento (UE) 2022/428 del Consiglio del 15 marzo 2022 che modifica il regolamento (UE) n. 833/2014 concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina, GUUE LI 87 del 15.03.2022.

[7] Regolamento (UE) n. 833/2014 del Consiglio, del 31 luglio 2014, concernente misure restrittive in considerazione delle azioni della Russia che destabilizzano la situazione in Ucraina, GUUE L 229 del 31.07.2014.

[8] Si veda il nuovo articolo 5-bis-bis introdotto nel Regolamento 833/2014.

[9] Si veda il nuovo articolo 3-octies introdotto nel Regolamento 833/2014.

[10] Si veda il nuovo articolo 3-nonies introdotto nel Regolamento 833/2014.

[11] Si veda il nuovo articolo 5-undecies introdotto nel Regolamento 833/2014.

[12] Si veda il nuovo articolo 3-bis del Regolamento 833/2014, il cui testo è stato sostituito.

[13] Si veda il nuovo articolo 3 del Regolamento 833/2014, il cui testo è stato sostituito.

[14] Si veda il nuovo articolo 2-ter, paragrafo 1, del Regolamento 833/2014, il cui testo è stato sostituito.