L’ANTITRUST DEL TERZO MILLENNIO CONTROLLORE DELL’ECONOMIA DIGITALE

marketude Diritto Amministrativo e Pubblico, Diritto Europeo e della Concorrenza, Nella stampa, Roberto A. Jacchia

«L’Agcm rappresenta un raro esempio virtuoso di efficienza e qualità della nostra Pubblica Amministrazione; lodevole l’attenzione per l’integrità delle procedure a evidenza pubblica, all’e-commerce e ai procedimenti e metodi alternativi di esercizio della missione istituzionale (moral suasion e definizione di procedure con impegni)», dice Roberto A. Jacchia partner di De Berti Jacchia Franchini Forlani Studio Legale. «Nei prossimi 2/3 anni, l’economia del nostro Paese dovrà affrontare una sfida epocale per recuperare la ricchezza e il terreno perduti a causa della pandemia, senza derive dirigistiche e senza compromettere i fondamentali del libero mercato. L’Agcm potrebbe svolgere un ruolo particolarmente rilevante, non solamente di enforcement, ma anche costruttivo e rifondativo. Vi è poi un aspetto nuovo e di crescente importanza nel governo dell’economia nei Paesi europei, quello del controllo sugli investimenti esteri diretti (Fdi) nei settori c.d. critici, il cui elenco, si è in Italia ed altrove via via sempre più allargato. In questi contesti il Governo è ora divenuto titolare di Golden Powers di un’estensione senza precedenti nella storia, che consentono interventi e diritti di veto sui mutamenti della struttura proprietaria e della governance delle imprese. Le relative competenze sono attribuite a un organo politico per eccellenza, che però potrebbe non possedere direttamente le necessarie competenze economiche. L’Agcm sembra il candidato naturale per un modello di amministrazione dei Golden Powers di «seconda generazione», anche in funzione di coordinamento con la Commissione a cui spettano funzioni di monitoraggio e supervisione a livello centrale».

ItaliaOggi7

Scarica l’articolo