Sin dalle prime fasi dell’emergenza coronavirus, il Governo ha sottolineato l’importanza dello smart working (lavoro agile) quale strumento principe per conciliare la tutela della salute dei lavoratori con l’esigenza di non fermare l’economia nazionale. In base al DPCM del 1° marzo 2020, infatti, tutti i datori di lavoro nel settore privato possono implementare lo smart working ricorrendo ad una procedura semplificata, la quale, in particolare, non richiede la sottoscrizione di accordi individuali con ogni singolo lavoratore (che erano obbligatori, invece, ai sensi della legge 22 maggio 2017, n. 81). Poi, il DPCM “Cura Italia” del 17 marzo 2020 ha introdotto disposizioni per promuovere l’utilizzo dello smart working anche nell’ambito della pubblica amministrazione…